Il progetto ed il corso sono rivolti esclusivamente a donne in quanto crediamo che la difesa dalla violenza – fisica, psicologica, di genere, culturale – non debba essere delegata all’uomo, alla famiglia, alle istituzioni. Riteniamo invece che assumerci la nostra difesa rappresenti uno strumento di autodeterminazione in un percorso di liberazione. Il nostro approccio si basa sulla condivisione, il reciproco apprendimento e l’orizzontalità: non c’è una figura di riferimento ma siamo tutti insegnanti ed allieve!
Oltre a dei momenti di apprendimento di tecniche di difesa personale ed allenamento fisico, ci confrontiamo su temi specifici connessi alla violenza quali la fiducia, il consenso, la paura, le relazioni interpersonali. Attraverso tutto questo acquisiamo maggior consapevolezza di noi in un clima che stimola la fiducia e la solidarietà fra donne.
Affrontiamo insieme i nostri limiti e le nostre capacità, ragionando sulla violenza agita e subita nelle relazioni quotidiane.
“Il 10% della lotta è contro il nemico ovvio.
Il 10% della lotta è contro le difficoltà metereologiche e della natura.
Il 20% della lotta è contro l’atteggiamento reazionario degli uomini che abbiamo incontrato all’interno del nostro movimento.
La restante percentuale è costituita dalle battaglie contro le nostre stesse dipendenze”
(da “Perché la libertà non rimanga un sogno – Lotta e organizzazioni autonome delle donne in Kurdistan”)